Corpus TOC
CNR-Opera del Vocabolario Italiano
Guida ai contenuti

Corpus TOC – Trattatistica occitano-catalana attorno a Las Leys d’Amors

 

«Jamais on n’a composé plus de traités poétiques, plus de grammaires, plus de dictionnaires de rimes qu’à cette époque. Alors qu’on n’en compte guère que trois, dont un écrit par un Catalan, pour la période classique de la littérature provençale, il en reste sept au moins pour le XIVe siècle. On n’invente plus, on inventorie. Les Catalans ont pris une grande partie à l’élaboration de ces savants travaux» (A. Pagès, Auzias March et ses prédécesseurs, Paris, Champion, 1912, p. 130).

 

1.    Introduzione

2.    Crediti

3.    Indicazioni per le ricerche

4.    Trattati inclusi nel corpus

5.    Bibliografia

 

Introduzione

 

Il «Corpus TOC – Trattatistica occitano-catalana attorno a Las Leys d’Amors» è un corpus lemmatizzato di trattati poetici occitano-catalani. Il corpus è parte del progetto «MiMus – Ioculator seu mimus. Performing Music and Poetry in medieval Iberia»  (http://mimus.ub.edu), finanziato dall’European Research Council (ERC-CoG-2017, No. 772762), con sede presso l’Universitat de Barcelona e il coordinamento di Anna Alberni (ICREA/UB).

Il progetto MiMus è strutturato intorno al MiMus DB, un database che organizza e sistematizza le informazioni contenute in un ampio corpus di documenti relativi agli artisti che hanno partecipato alla vita musicale delle corti dei re della Corona d’Aragona dalla metà del XIII secolo alla metà del XV secolo. L’obiettivo principale del MiMus DB è quello di offrire informazioni inedite sui luoghi, le circostanze e i costi dell’intrattenimento a corte, sullo stato sociale e professionale dei giullari, la loro specializzazione, i loro movimenti, le loro relazioni con il potere e le reti di mecenati che sostenevano la loro attività.

Per ricostruire questa attività, descritta nei documenti in maniera molto sintetica, si realizza il Corpus TOC, concepito come base per la redazione di un lessico di terminologia poetica, musicale e relativa alla performance.

Il Corpus TOC ha al centro la lemmatizzazione del testo de Las Leys d’Amors (edizione Fedi 2019), completato dall’anonima Doctrina de compondre dictats e dai due trattati di Ripoll (edizione Marshall 1972), tutt’e tre di particolare interesse per la classificazione dei generi poetici. E prevista l’integrazione di altri trattati dal ms. 239 della Biblioteca de Catalunya (Barcellona), un singolare compendio di precettistica poetica copiato alla fine del XIV secolo che spazia dalle Razos de trobar di Ramon Vidal de Besalú fino al Diccionari de rims di Jacme March.

La lemmatizzazione del corpus è selettiva, e si sono privilegiati i seguenti campi semantici: 1) Lessico metrico, retorico e letterario; 2) Lessico grammaticale; 3) Lessico pertinente ad altri settori (linguistico, filosofico, giuridico, ecc.). Per la lemmatizzazione di Las Leys d’Amors (= LdA), con poche integrazioni, si è deciso di seguire il lessico di riferimento repertoriato dall’editrice Beatrice Fedi nell’Indice dei termini tecnici e del lessico significativo (pp. 851-900). Si è scelto di seguire l’ultima fase redazionale di un testo particolarmente stratificato, per il quale si rinvia agli apparati critici e alle appendici dell’edizione.

Per la forma delle entrate del lemmario è stata adottata la grafia del DOM, che a sua volta dipende dal PSW e, in assenza dell’entrata, dal PD. Ne consegue, quindi, una forma grafica che coincide con la regolarizzazione di Emil Levy, descritta sinteticamente nella Prefazione al PD (per es. «abaysshamens» [LdA I 90 9] è lemmatizzato: abaissamen s.m.; «abuzio» [LdA II 152 4] è lemmatizzato: abusion s.f.; «creyssher» [LdA I 96 14] è lemmatizzato: creiser v.). Quando l’entrata non è attestata nei lessici viene adottata la forma più comune nel testo.

In una seconda fase, è prevista la redazione di una voce per ciascuno dei lemmi indicizzati. L’organizzione delle entrate per campi semantici, supervisionata da Beatrice Fedi (Università di Chieti e Pescara “Gabriele D’Annunzio”), terrà conto della struttura del Dictionnaire de l'Occitan Médiéval, del Diccionari català-valencià-balear, del Tesoro della Lingua Italiana delle Origini e del Dictionnaire du moyen français. Per ogni voce si darà il riferimento al contesto corrispondente.

 

Crediti

 

Anna Alberni (ICREA/UB), Beatrice Fedi (UniCh), Paolo Squillacioti (CNR-OVI) direzione del progetto «Corpus TOC–Trattatistica occitano-catalana attorno a Las Leys d’Amors».

 

Anna Alberni (ICREA/UB), coordinamento del progetto

Beatrice Fedi (UniCh), supervisione filologica e lessicografica

Paolo Squillacioti (CNR-OVI), coordinamento della codifica e della lemmatizzazione

Antonietta Cacciapuoti (Università di Siena), codifica e lemmatizzazione

Giammarco Campetta (UniCh), codifica e lemmatizzazione

Valeria Carrieri (CNR-OVI), codifica e lemmatizzazione

Anna Fernàndez-Clot (UB), codifica e lemmatizzazione

 

Indicazioni per le ricerche

 

Il corpus è interrogabile per forme e per lemmi, mediante le funzioni e le procedure di GattoWeb. La lemmatizzazione del corpus presenta alcune specificità (accanto alla selezione del lessico, la forma adottata per le entrate) in particolare nell’uso del disambiguatore.

A ogni entrata lessicale corrisponde una categoria grammaticale e in alcuni casi una dicitura all’interno del disambiguatore. Conformemente all’uso dei dizionari, l’entrata è data dal singolare per i sostantivi, dal maschile singolare per gli aggettivi e dall’infinito per i verbi. La categoria grammaticale è articolata e rappresentata in sigla come segue:

 

sost. = sostantivo

s.m. = sostantivo maschile

s.f. = sostantivo femminile

s.m.pl. = sost. masch. (solo) plurale

s.f.pl. = sost. femm. (solo) plurale

agg. = aggettivo qualificativo

v. = verbo (qualunque forma verbale)

 

Gli alterati costituiscono entrate distinte (per es. bastonet s.m. è distinto da basto s.m.), così come i participi passati o presenti in funzione di aggettivo; per esempio: «et aysso pot leumen conoyssher a la maniera de parlar acostumada» (LdA III 160 31) è lemmatizzato acostumat agg.

L’infinito sostantivato può costituire un’entrata lessicale distinta, quando il valore è propriamente sostantivale (per es. declinar sost.; saber sost.; trobar sost.).

Le categorie grammaticali «s.m.pl.» e «s.f.pl.» si usano per i sostantivi che ammettono solo la forma del plurale, e per i nomi etnici o analoghi solo al plurale (per es. logicia s.m.pl.; lavias s.f.pl.), quando il nome non ha riscontro al singolare in altre accezioni.

 

La casella del disambiguatore è stata adottata per tre diversi usi.

Il primo è di ordine semantico e relativo alla distinzione di diverse accezioni tecniche di uno stesso lemma o alla distinzione semantica di omofoni e omografi. In questo caso l’accezione o l’appartenenza a un lessico tecnico vengono sciolte tra parentesi tonde. Per esempio:

 

«Appositio es cant una prepositios es ordenada per servir a son cas» (LdA III 60 25) è lemmatizzato: appositio s.f. (figura retorica)

«havem a tractar de evocatio e de appositio» (LdA IV 94 5) è lemmatizzato: appositio s.f. (termine grammaticale)

 

«li dig esturmenz am lo qual hom forma la votz» (LdA I 90 7) è lemmatizzato: esturmens s.m.pl. (organo della fonazione)

«per cantar amb estrumens que dansa» (LdA II 157 5) è lemmatizzato: esturmens s.m.pl. (strumento musicale)

 

Il secondo uso del disambiguatore è riservato alla segnalazione della presenza di un’aggettivazione o di specificazioni aventi per lo più valenza “tecnica”, che completano semanticamente l’entrata. Per esempio:

 

«tug li mot termenat en -egua et en -ena et en -eza han regularmen accen lonc» (LdA I 98 15) è lemmatizzato: accen s.m. a. lonc

«Aquels motz apellam accentuals, qui per mudamen de l’accen mudo lor significat remanens aquelas meteysshas letras» (LdA I 83 2) è lemmatizzato: accen s.m. mudamen de l’a.

 

Nel caso di aggettivazione multipla si è adottata questa soluzione: nel disambiguatore appare il primo aggettivo seguito da (+) ad indicare che ci sono altri qualificativi. Nel caso di più specificazioni, solo la prima è menzionata e seguita del simbolo (+). Per esempio:

 

«no fam diferensa entre accen agut e circumflec cant al accentuar» (LdA I 89 15) è lemmatizzato: accen s.m. a. agut (+)

«E per aysso enayssi cum l’accens principals, apelatz agutz, es pauzatz en lo comensamen de dictio segon lati» (LdA I 98 5) è lemmatizzato: accen s.m. a. principal (+)

«aquest compas apelam de quatre sillabas, quar, segon qu’es dig havem respieg a l’accen lonc o agut e no al greu, en aquest cas» (LdA II 3 7) è lemmatizzato: accen s.m. a. lonc (+).

 

Nel disambiguatore può infine essere indicato il rinvio ad altre voci. Per esempio: «Exthazis, en autra maniera dicha dyastoles, fay d'una sillaba breu longua» (LdA IV 63 2) è lemmatizzato dyastole s.f. (v. extazis).

 

Trattati inclusi nel Corpus

 

Las Leys d’Amors (ed. Fedi 2019)

Doctrina de compondre dictats (ed. Marshall 1972, pp. 95-98)

Primo trattato anonimo dal ms. Ripoll 129 (ed. Marshall 1972, pp. 101-103)

Secondo trattato anonimo dal ms. Ripoll 129 (ed. Marshall 1972, pp. 104-105)

 

Bibliografia

 

DOM = Dictionnaire de l’occitan médiéval (DOM), Bayerische Akademie der Wissenschaften, https://dom-en-ligne.de/

Fedi 2019 = Las leys d’amors. Redazione lunga in prosa, Edizione critica a cura di Beatrice Fedi, Firenze, Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2019.

LdA v. Fedi 2019.

Marshall 1972 = «Razos de Trobar» of Raimon Vidal and Associated Texts, Edited by J. H. Marshall, Oxford University Press, 1972.

PD = Emil Levy, Petit Dictionnaire provençal-français, Heidelberg, Carl Winter Universitätsverlag, 1909.

PSW = Provenzalisches Supplement-Wörterbuch. Berichtigungen und Erganzungen zu Raynouards Lexique roman von Emil Levy, 8 voll., Leipzig, O. R. Reisland, 1894-1924.

 

 

Per comunicazioni e segnalazioni scrivere a: Anna Alberni (anna.alberni@ub.edu) o a Paolo Squillacioti (squillacioti@ovi.cnr.it).